Se lo swing, nel suo complesso, è il modo in cui usiamo il corpo come catapulta per lanciare il più lontano possibile la palla da golf, il backswing è il modo in cui il corpo viene caricato come una molla per poi rilasciare la potenza.
L’altro giorno in campo pratica ero nella piazzola di fianco ad un fenomeno.
Come lo chiamereste voi uno che lancia la palla a 200 metri con un ferro 7?
Io lo chiamo fenomeno…. Magari tra 4 o 5 anni ci riuscirò anch’io ma oggi dai miei 110 metri io lo chiamo fenomeno.
La cosa che mi ha incuriosito dell’allenamento che stava facendo era quello di mettere una pallina a circa 30 centimetri dalla palla che si apprestava a tirare. Indietro di 30 centimetri ma sulla stessa linea di tiro.

Incuriosito ho attaccato bottone. E, complice la mia candida dichiarazione di essere un golfista principiante, sono riuscito a capire il perché di questo allenamento e a cosa serve.
Condivido questo “segreto” con i miei 12 lettori (parafrasando il Manzoni).
Il segreto per un backswing perfetto
Mettere una pallina 25/30 centimetri dietro la palla (oppure una moneta se ti dà fastidio avere due palle nella visuale) ti dà un punto di riferimento sul take away (che è la prima parte del backswing). Punto di riferimento che – nel tempo – diventerà automatico.
Se nel momento in cui inizio a ruotarmi verso destra (per i destrorsi, of course) e ad alzare il bastone ho un riferimento sopra il quale farne passare la testa evito un rischio enorme: quello di portare il bastone su un piano dello swing troppo vicino al corpo. Immaginati davanti alla palla e immagina di iniziare il take away. Quante volte le braccia si spostano indietro e non di fianco? Quante volte hai ignorato quei 30 centimetri di estensione? Io sempre…
Come sei messo sulla conoscenza delle regole circa i colpi dal bunker?
Il bunker. Regola 12
Come risultato, caricando il corpo in maniera errata, anche la conseguente azione di scaricamento (il downswing) ne veniva viziata. Con un piano di rotazione del bastone troppo interno (cioè vicino al corpo) è inevitabile colpire la palla con la faccia del bastone che guarda verso destra. Nel migliore dei casi. Nel peggiore dei casi – per creare spazio – sarai costretto a compensare con movimenti errati delle spalle o delle braccia. Da qui quell’orribile movimento delle braccia noto come “chicken wing”, l’ala di pollo. Pensaci e dimmi se non è così.
Mentre, dando la giusta ampiezza al movimento del backswing, è matematico (direi meglio: geometrico) che tornare con la testa del bastone sulla palla diventi molto più semplice, molto più dritto (square).
E anche molto più potente.
4+2 consigli per un backswing da campione
Ma il fenomeno da 200 metri col ferro 7, già che c’era, mi ha dato anche qualche altra dritta sul backswing.
- salire piano. Tra il backswing e il downswing c’è un momento in cui la velocità del bastone si riduce a zero. È ovvio no? Da un movimento di salita ad uno di discesa non può non esserci un momento in cui sei fermo… Quindi non importa quanto veloce sali perché tanto ad un certo punto sarai fermo. Allora meglio salire piano e controllare bene le cose che stai per fare. Che – per inciso – mi ha raccomandato essere:
- dare la schiena al bersaglio
- mani appena sopra all’altezza delle spalle
- polsi rilassati
Aggiungo io. Spalle rilassate e presa sul grip morbida.
Ovviamente ho messo in pratica da subito i consigli del fenomeno.
E devo dire che il tutto funziona e bene.
Ma, dato che ormai non penso solo più a imparare a giocare ma anche a spiegare quello che capisco ai miei 12 lettori (sempre parafrasando il Manzoni) ecco che la sera mi sono scatenato su youtube per cercare dei video, dei tutorial che
1. mi aiutassero a non scordarmi la lezione del fenomeno;
2. che potessero fungere da tutorial per i miei 12 lettori.
Ne ho trovati 2. Il primo video spiega per filo e per segno il movimento del backswing. È di un maestro PGA, Luca Ravinetto. E quindi di provenienza garantita.
Il secondo video è del duo B2G. Una nostra tanto vecchia quanto gradita conoscenza.
Il tema del video non è precisamente sul backswing ma su come gestire il braccio sinistro (e il destro) durante l’intero swing. È da questo video che ho tratto l’espressione usata prima: geometrico (l’espressione non è mia, il copyright è 100% di B che paragona il braccio ad un compasso).
Oggi è una data importante!
Piccolo post scriptum. Oggi ho parlato di 12 lettori (si lo so, il Manzoni parla di 25…) perché è una data storica. Ieri il blog ha superato la soglia fatidica dei 12.000 lettori. E questo in poco più di 4 mesi… Ma non solo: ben 1 lettore su 4 torna su queste pagine spesso e, quando ci torna spende quasi 3 minuti per pagina a leggere quello che, come portavoce di altri ben più competenti di me, riesco a trasferire. Oppure a visualizzare i video che dei grandi maestri di golf hanno voluto condividere.
Grazie. Anzi grazie 12.000!
E’ un’enorme segnale che l’intuizione di realizzare un blog per i principianti sia stata un’idea, come dire… carina…
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