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Handicap nel golf: cos’è e come funziona
L’handicap nel golf è facilmente spiegabile con un esempio: mio nipote di 8 anni vuole sempre sfidarmi a gare di corsa. Però, dato che è alto la metà di me, mi impone la regola che lui, sui 100 metri, parte da una ventina di metri davanti a me.
Cosa c’entra adesso mio nipote, ti starai chiedendo.
Facile. Questa corsa zio/nipote è l’esemplificazione pratica del concetto di handicap nel golf: concedere al giocatore meno esperto (ma sostituisci la parola esperto con dotato o bravo e il concetto non cambia) un vantaggio rispetto all’avversario.
L’handicap è un numero che indica l’abilità di gioco del golfista in quel particolare momento della sua carriera sportiva. Dico momento perché il valore di questo numero può infatti variare. Questo può salire o scendere in base alle prestazioni che riuscirai ad effettuare nelle gare.
Il calcolo dell’handicap è cosa piuttosto complicata, che non è il caso di spiegare su un blog riservato ai principianti. Se desideri saperne di più ti suggerisco di dare un’occhiata a questo sito dove (ahimè in inglese) è spiegato per filo e per segno il modo col quale viene calcolato l’handicap per ogni golfista.
Se cercavi le regole EGA sappi che dal 2020 è cambiato il modo nel quale viene conteggiato.
Negli articoli che troverai su questa sezione approfondiremo i concetti e le implicazioni. Tuttavia, ora non ti serve confondere le idee con statistiche e calcoli complessi. Per ora ti basti sapere tre cose: cos’è l’handicap, come si prende, come si modifica.
Cos’è l’handicap
Possiamo considerare l’handicap “un meccanismo che rende democratico il golf”. E’ questo meccanismo a permettere a giocatori con diversa esperienza e livello di gioco di sfidarsi in una competizione ad armi pari. Questo perché l’handicap è un sistema a vantaggio che concede dei colpi in più coi quali chiudere la buca. Quindi tu, principiante, e Tiger Woods potreste giocare assieme e, paradossalmente, tu potresti anche fare meglio di Tiger.
In sintesi: più un giocatore è bravo, meno colpi gli sono concessi per chiudere ogni buca. Il massimo di colpi in più a buca in Italia è 3, quindi in un giro convenzionale di 18 buche si possono avere al massimo 54 colpi di vantaggio. Tornando all’esempio di prima. Tiger, che ha handicap zero (o forse anche negativo) su un percorso PAR 72 deve chiudere il giro in 70/72 colpi. Tu, che lo hai pari a 54, devi chiuderlo in 126 colpi. Se Tiger chiude in 73 colpi e tu in 125… hai vinto tu!
Come si prende l’handicap
Copio e incollo dal sito della Federgolf:
L’assegnazione del vantaggio avviene secondo procedure precise.
Appena tesserato alla FIG, un giocatore neofita è classificato come NA (giocatore Non Abilitato). Potrà quindi accedere solo alla Club House e al Campo Pratica, dove potrà acquisire un’abilità minima di gioco e la conoscenza di base delle norme di comportamento in campo.
Acquisite queste prime nozioni, il Circolo – con un’attestazione rilasciata da un professionista abilitato (tipicamente: il pro dal quale prendi lezioni) o dal Comitato Handicap del Circolo – valuterà la possibilità di farlo diventare GA (giocatore Abilitato), con il rilascio di un attestato, la “carta verde”, che rappresenta la certificazione di idoneità a scendere in campo.
Se il giocatore GA desidera proseguire il suo iter verso l’ottenimento di un Handicap Index, deve partecipare a un Corso di Ripasso sulle Regole del Golf e sulla Condotta del Giocatore. I corsi, che prevedono una sessione teorica in aula e una sessione pratica in campo, sono tenuti da Istruttori FIG abilitati dal Comitato Corsi Handicap.
Per partecipare a qualsiasi corso è necessario essere tesserati (anche tramite il tesseramento libero) e avere la qualifica di GA. Durante lo svolgimento dei corsi, sia nella parte teorica sia in quella pratica, gli Istruttori CCH potranno verificare la preparazione dei partecipanti, tramite domande teoriche sulle Regole del Golf e/o tramite simulazioni in campo (role play). Dopo il corso il giocatore otterrà l’Handicap Index di 54 e potrà partecipare alle gare di circolo.
Come si modifica
Lasciando perdere i criteri di calcolo, l’unica cosa che ti interessa sapere oggi è che il tuo vantaggio non è immutabile e scolpito nella pietra. L’handicap si modifica partecipando a gare ufficiali. Tanto meglio vanno le tue performance e tanto più il vantaggio sul quale puoi contare scenderà di livello.
Dal punto di puramente numerico si scende dal 54 di handicap iniziale gareggiando e concludendo le gare con un numero di colpi minore di quanti ne sono assegnati sullo score (che, ricorda, sono diversi a seconda della difficoltà del percorso).
Ma scendere di vantaggio non è solo una questione numerica che si sbriga durante una gara: è studio, dedizione, allenamento. Il mio pro dice “calli sulle dita”. Per prepararmi a scrivere questo pezzo ho letto un bell’articolo su golfpiu.it. Te lo riporto a questo link.
Cosa dicono gli anglosassoni sull’handicap
Una battuta che ho sentito ripetere più di una volta dagli americani è che l’handicap misura quanti giorni un golfista lavora al mese. Ecco che, lavorando, 21/22 giorni al mese è difficile che il tuo handicap possa scendere sotto 20. Facile invece che da 54 possa abbassarsi repentinamente verso quota 24/25.
E tu quanti giorni lavori al mese? Quanto hai di handicap?
Approfondimenti
Ora che hai le idee più chiare sull’handicap, su come si prende e come si abbassa potresti avere interesse a maggiori dettagli sul metodo di calcolo e su quali gare concorrono alla modifica del tuo handicap. Saltuariamente (questo è un blog non una testata giornalistica) potresti trovare qui sotto dei nuovi articoli di approfondimento. Quindi… stay tuned e arrivederci a presto.