Come colpire la palla da golf? Semplice: la palla non va colpita, va attraversata.
I golfisti, come qualunque tribù sulla faccia del pianeta, hanno i loro modi di dire. Modi che loro credono siano chiari a tutti. Senza rendersi conto che chi si avvicina ora a questo sport usa concetti e, soprattutto, vocaboli distanti anni luce dal gergo di chi il green lo calpesta da anni.
La palla va attraversata, non colpita. Si, ma che cosa vuol dire? Mi viene in mente uno dei film di Fantozzi. Quello dove il megadirettore galattico porta i suoi collaboratori in barca a vela. L’ordine non poteva essere più chiaro: “Fantozzi cazzi quella gomena”. Ovviamente il buon ragioniere non aveva la minima idea di cosa stesse chiedendo il suo capo.
Esattamente come è successo a me quando sentii pronunciare dal mio pro il mantra “attraversa la palla, non colpirla”. Boh… un po’ come Yoda che dice a Luke Skywalker “usa la Forza con quella pietra: sentila in te. Concentrati”. Sentila in te? Ma che vuol dire? Come faccio a “sentire” una pietra?
Ecco. Dopo un bel po’ di tempo finalmente ho capito cosa significa.
No, non parlo di sentire la pietra.
Mi riferisco alla palla. Al concetto che viene espresso dalla frase “attraversare la palla”.
Curioso? Concentrati e seguimi nella filosofia golfistica per qualche minuto!
Qual è l’obiettivo del golf?
L’obiettivo del golf è spingere una pallina dentro una buca usando degli arnesi chiamati bastoni e non individuare come colpire la palla da golf.
Va da sé che se l’obiettivo è spingere la pallina in una buca, che magari sta a 200 o 300 metri di distanza, il nostro cervello immediatamente collega l’obiettivo allo strumento, ergo: picchia la palla con il bastone più forte che puoi. Tradotto: noi principianti cerchiamo – con tutte le nostre forze – di colpire la palla. Se invece ti dicessi che l’impatto della palla con la testa del bastone è un incidente di percorso che accade durante un movimento più ampio?
Lo swing non serve a colpire la palla. Serve a spostare il bastone da una parte all’altra del corpo
Prova a pensare allo swing non come al movimento per colpire la palla. Pensalo al movimento che porta il bastone da una parte all’altra del corpo disegnando una circonferenza. Circonferenza che nei pressi del punto più basso della sua discesa va a sbattere accidentalmente contro un oggetto messo li per caso: la palla. Se lo pensi così l’obiettivo di ogni tuo swing non è più colpire la palla, quello che veramente importa è disegnare la miglior circonferenza possibile. Cioè fare un movimento completo e quanto più aggraziato e potente. Completo. Ecco perché lo swing non finisce dopo l’impatto. Ecco anche perché il tuo pro insiste tanto sul finish. Aggraziato e potente perché tanto più questo movimento sviluppa grazia tanto più risulterà veloce e potente nell’impatto con quell’oggetto messo lì per caso (la palla).

Come colpire la palla da golf: concentrati sul movimento
Io ho iniziato a colpire bene la palla quando ho smesso di cercare di colpirla.
E ho iniziato a concentrarmi solo sul movimento. Dico davvero: ho smesso di pensare alla palla e ho iniziato a pensare a come disegnare il cerchio perfetto. Per farlo ho dovuto introdurre nella mia routine prima del colpo vero e proprio 2 o 3 prove complete: backswing, downswing, impatto e finish. Come se stessi prendendo le misure per tracciare un disegno. Perché l’importante non è come e quanto forte avrei colpito la palla ma quanto velocemente e elegantemente sarei riuscito a far fare al bastone l’intero percorso.
Se non ti va di leggere questo articolo lo capisco, ma se poi le palle le mandi tutte in slice non prendertela con la sfortuna
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Vedere lo swing sotto questo aspetto mi pare dia molto significato ad una frase fino a poco fa incomprensibile: il concetto di attraversare la palla mi sembra che ora abbia senso. La testa del bastone, quella palla, deve attraversarla, oltrepassarla, superarla, valicarla, andare avanti insomma. Perché quello che veramente importa è arrivare al finish e non all’impatto.
E… sorpresa … ragionando così ho (quasi) smesso di flappare e toppare. Così come, libero dall’esito del colpo perfetto a tutti i costi, ho iniziato, veramente, a fare dei gran colpi concentrandomi sui mille dettagli che rendono il disegno della circonferenza sempre più aggraziato, veloce e potente. Parlo ovviamente della catena di leve bacino, spalle, braccia, polsi.
Quindi. La prossima volta che vai in campo pratica smettila di confrontare i metri che riesci a fare tu con quelli che fa il tuo vicino di piazzola. Prova a fare solo il movimento. Tanti movimenti. Io ho addirittura fatto sessioni intere di pratica (e parlo di 200/250 movimenti di swing) con sole 50 palle. Significa che ogni palla l’ho provata almeno 4 volte prima di attraversarla. E devo dire che praticare in questo modo funziona. Eccome!
E, ora che sai come impattare al meglio la palla, potresti anche leggere un articolo molto tecnico preso da The Left Rough. Oppure approfondire le altre parti dello swing leggendo le mie sensazioni da principiante come te.
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