Oggi parleremo di respirazione nel golf. Mi è venuto in mente questo argomento perché ho iniziato a fare degli esperimenti sulla respirazione durante lo swing. E, con mio grande disappunto, non ho trovato molto a riguardo sul web. Ad eccezione di un post su freeforumzone e di uno su un forum francese. In quest’ultimo in particolare alcuni golfisti trattavano il tema e tiravano in ballo uno dei più grandi maestri di golf di sempre: David Leadbetter. Se non sai chi sia questo signore ti suggerisco un giro qui oppure qui.
Non sono mai stato un grande sportivo, Anzi… Però quello che ricordo dalle lezioni di educazione fisica delle scuole medie è che in (quasi) tutti gli sport c’è un momento nel quale si inspira e uno nel quale si espira. La regola generale, mi pare di ricordare, prevede l’inspirazione nel momento della preparazione e l’espirazione nel momento di maggiore sforzo. A riprova di questo ti propongo un piccolo esperimento: individua un’azione da compiere che richieda un certo sforzo, come ad esempio sollevare una valigia piuttosto pesantina. Prova a compiere questa azione inspirando. Successivamente ripeti la stessa operazione espirando. Ti anticipo il risultato: la seconda volta avrai compiuto circa metà della fatica necessaria al primo tentativo.
Ora pensa allo swing. Come ormai saprai questo si compone di diversi movimenti. I due principali sono il backswing (cioè l’azione di caricamento) e il downswing (cioè l’azione dove avviene lo sforzo vero e proprio).
Se non leggi questo articolo non ti lamentare se poi ti fai male giocando …
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Forte di questa teoria ho provato la respirazione nel golf, durante lo swing, seguendo esattamente questo schema: inspiro al backswing, espiro al downswing. Cioè non faccio più quello che ho sempre fatto vale a dire l’intero swing in apnea.
Giusto? Sbagliato? Sembra che il Sig. Leadbetter insegni ai suoi allievi a fare esattamente questo: la respirazione nel golf durante lo swing. E se i suoi allievi si chiamano Nick Price, Charles Howell III, Michelle Wie, Lydia Ko e Byeong Hun An, allora mi sa che sono in ottima compagnia 😊
Respirazione nel golf: i vantaggi (provati sulla mia pelle)
Devo dire che respirando durante lo swing sono riuscito a raggiungere da subito tre traguardi importanti:
- Ritmo. La respirazione aiuta a darmi il ritmo corretto dello swing. Mentre inspiro mi concentro sul movimento del backswing controllando la velocità di salita e tenendo sotto controllo tutti i muscoli che intervengono. Al termine della salita mi prendo qualche decimo di secondo per coordinare quello che succederà da lì a pochi istanti. Questa frazione di secondo è quella che si chiama exitation e ne ho già parlato qui. Quello che non ho detto, perché l’ho scoperto dopo, è che approfitto di questo istante per iniziare ad espirare e man mano che scendo con il bastone l’espirazione diventa più “violenta”. Fino a raggiungere il massimo al momento dell’impatto. Quindi ho finalmente scoperto un orologio sul quale basare il ritmo dello swing: il ritmo del mio respiro.
- Concentrazione. Chiedo preventivamente scusa a tutti i praticanti di yoga che mi leggeranno. Non sono un esperto. Ma se, da millenni, gli antichi maestri yoga già avevano scoperto l’utilità del respiro per favorire la concentrazione una ragione ci sarà. Ecco … respirando durante lo swing ho scoperto che riesco a stare molto più concentrato sul tiro che sto per fare. Anzi … riesco a visualizzare il tiro nella mia mente, ad immaginare nella mente il mio corpo che esegue lo swing e la traiettoria che (si spera) riuscirò ad imprimere alla pallina. La condizione necessaria è però eseguire un backswing lento, in connessione con l’inspirazione.
- Forza. No, non si tratta di sprigionare l’energia vitale. Semplicemente la forza, per me, è diventata la conseguenza di uno swing fatto in modo armonico. Più sono concentrato e più il ritmo dello swing è corretto e tanto più riesco ad attraversare la palla in modo ottimale. Con la conseguenza di farla andare più lontano.
Avvertenza a tutti i principianti
Da ultimo un’avvertenza. E’ un po’ che non vedo il mio pro abituale. Il maestro che mi ha insegnato a giocare a golf. Ergo non ho ancora avuto modo di confrontarmi con lui per verificare con uno esperto se le mie scoperte sono una genialata o se invece avrei dovuto scoprirlo molto tempo fa ma, essendo lento ad apprendere tutto ciò che è sport, l’ho scoperto solo ora. Quindi, delle mie scoperte, fanne buon uso. E se il tuo swing, al posto di migliorare, peggiora non prendertela con me…
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